Effetti del freddo sui ricoveri per infarto miocardico in Svezia Print

miocardicIl DEP ha preso parte a uno studio che ha esaminato gli effetti a breve termine delle basse temperature e delle ondate di freddo sui ricoveri per infarto miocardico (IM) in Svezia, basandosi su 120.380 casi registrati durante la stagione fredda dal 2005 al 2019.

Il database consentiva inoltre di distinguere per tipologia di IM, tra STEMI (IM con elevazione del tratto ST, più grave in quanto coinvolge tutta la parete miocardica) e NSTEMI (senza elevazione, generalmente meno grave, con coinvolgimento solo parziale della parete cardiaca). Utilizzando modelli statistici avanzati, si è osservato che una riduzione della temperatura, con un ritardo di 2-6 giorni, è associata a un aumento significativo del rischio di IM totale, STEMI e NSTEMI. Al contrario, una riduzione della temperatura a breve termine (0-1 giorno) è stata associata a un rischio inferiore di IM. Questo studio evidenzia il legame tra esposizione al freddo e aumento del rischio di infarto.

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