Temperature estreme: quali effetti sulla mortalità per cause cardiovascolari? Stampa

cuore-1All’interno della collaborazione internazionale Multi-Country Multi-City Collaborative Network, a cui partecipa il DEP Lazio con i dati italiani e del Lazio, è stato condotto uno studio di serie temporale sull’associazione tra mortalità per cause cardiovascolari (malattie ischemiche del cuore, malattie cerebrovascolari, scompenso cardiaco, aritmie cardiache) e temperature estreme in 567 città di 27 paesi.

Lo studio evidenzia un maggior rischio di mortalità per patologie cardiovascolari sia per esposizioni alle alte che basse temperature: complessivamente viene stimato che per ogni 1000 decessi cardiovascolari il 2.2% è attribuibile ad elevate temperature (superiori al 97.5° percentile) e il 9.9% è attribuibile alle basse temperature (inferiori al 2.5° percentile). I dati del Lazio sono in linea che le stime complessive. La più alta percentuale di decessi in eccesso sia nei giorni caldi che freddi è stata riscontrata per scompenso cardiaco seguita da malattie cerebrovascolari. Questi risultati sono importanti sia da un punto di vista clinico per migliorare le cure dei pazienti con patologie cardiopatiche durante gli eventi meteorologici estremi, che da una prospettiva di sanità pubblica per la definizione di programmi di prevenzione, campagne informative e una sorveglianza dei pazienti a maggior rischio.

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