Tumori al polmone: conferma del legame diretto con l'inquinamento |
Negli ultimi cinque anni è stato condotto in Europa lo studio ESCAPE (European Study of Cohorts for Air Pollution), con l’obiettivo di analizzare gli effetti cronici dell’inquinamento dell’aria sulla salute. Lo studio, coordinato dall’Università di Utrecht, ha coinvolto i Italia tre città: Roma, Torino e Varese. Il Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio ha coordinato, all’interno del progetto, gli studi degli esiti cardiovascolari, quali l’incidenza di eventi coronarici acuti e cerebrovascolari e si è occupato, per Roma e Torino, delle campagne di misura degli inquinanti e delle analisi epidemiologiche sulle coorti SIDRIA. I primi risultati, pubblicati su Lancet Oncology (http://www.thelancet.com/journals/lanonc/article/PIIS1470-2045(13)70279-1/abstract), mostrano che l’esposizione prolungata ad inquinamento dell’aria aumenta il rischio di tumore al polmone, anche a livelli al di sotto dei limiti stabiliti dall’Unione Europea, e confermano quelli già pubblicati sullo studio Longitudinale Romano (Cesaroni et al. EHP 2013) Lo studio sull’incidenza di tumore al polmone, è stato eseguito usando coorti di 9 paesi europei (Svezia, Norvegia, Danimarca, Olanda, Regno Unito, Austria, Spagna, Grecia e Italia), su più di 300 mila soggetti e ha mostrato che a ogni incremento di 5 μg/m3 di PM2,5 il rischio di tumore al polmone aumenta del 18%, e del 22% a ogni aumento di 10 μg/m3 di PM10. I risultati confermano quelli già pubblicati dello Studio Longitudinale Romano (Cesaroni et al. EHP 2013), che avevano evidenziato una più alta mortalità per tumore al polmone all’aumentare dell’esposizione cronica di particolato fine e di biossido d’azoto.
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