Uso dei farmaci nei pazienti che iniziano l'emodialisi |
L’ingresso in dialisi è un momento critico nel percorso sanitario dei pazienti e poco si sa della terapia farmacologica che lo accompagna. Uno studio condotto dal DEP con fondi dell’Agenzia Italiana del Farmaco ha offerto l'opportunità di integrare i dati dei sistemi informativi sanitari regionali con quelli del Registro Regionale di Dialisi e Trapianto del Lazio per realizzare uno studio osservazionale sui modelli di utilizzo dei farmaci prima e dopo l'inizio della dialisi cronica. I soggetti che hanno iniziato la dialisi nel periodo 2016-2020 sono stati identificati dal RRDTL, escludendo i pazienti con precedente trapianto renale, che hanno interrotto la dialisi prima del tempo o che sono morti entro 12 mesi. L'uso dei farmaci in studio, predefinito dai medici, nei due anni intorno alla data indice è stato recuperato dal registro regionale delle dispensazioni di farmaci e descritto per semestre. Nella coorte di 3.882 pazienti è stato osservato un aumento generale dell'uso di farmaci dopo l'inizio della dialisi, con un numero medio passato da 5,5 a 6,2. Gli agenti cardiovascolari hanno rappresentato le percentuali più alte, insieme agli inibitori della pompa protonica e agli antitrombotici in tutti i semestri. Le terapie specifiche per la dialisi hanno mostrato l'aumento più evidente, in particolare gli antianemici (ferro 4 volte, eritropoietine quasi 2 volte), gli antiparatiroidi (6 volte) e gli agenti chelanti (4 volte). L'uso di farmaci cardiovascolari e antidiabetici è stato caratterizzato da variazioni significative in termini di pattern e intensità, con alcune differenze tra i sessi e i gruppi di età. |