Studio degli effetti sulla salute dell’esposizione ad arsenico nelle acque potabili nei comuni del Lazio |
L'Arsenico (As), è un semi-metallo molto diffuso in natura, nell'atmosfera, nel suolo, nelle rocce, nell'acqua, negli organismi ed in quasi tutti i tessuti animali e vegetali. Per l'uomo la principale fonte di esposizione non occupazionale è rappresentata dall'assunzione di acqua potabile contaminata. La contaminazione da arsenico è un fenomeno globale, che interessa tutti i continenti; questo aumenta la rilevanza del problema da un punto di vista di sanità pubblica. L'As è nocivo per la salute; studi condotti in popolazioni con esposizioni croniche ad arsenico hanno documentati effetti negativi su esiti riproduttivi, malattie neurologiche, cardiovascolari, respiratorie, diabete e tumori. L'arsenico è stato classificato dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) come cancerogeno per l'uomo (tipo 1) ed alcune specifiche sedi tumorali tra cui il polmone, la cute e la vescica, sono risultati associati ad una esposizione ad arsenico per via inalatoria o attraverso l'acqua potabile. La concentrazione massima di arsenico nell'acqua potabile è stata fissata a 10 μg/L dall'OMS e dalla Direttiva 98/83/CE. Livelli di arsenico più elevati rappresentano un rischio per la salute in modo strettamente dipendente dalla durata dell'esposizione e dallo stato nutrizionale della popolazione esposta (Rahman & Naidu, 2009). In diversi comuni italiani, tra cui 91 situati nella Regione Lazio, è stato dichiarato nel 2010 lo stato di emergenza poiché i valori di arsenico nelle acque potabili sono maggiori di 10 μg/L. Il DEP è stato incaricato di coordinare un'indagine epidemiologica per valutare possibili gli effetti di una esposizione cronica ad As nella popolazione residente nei 91 comuni laziali, e di effettuare uno studio di bio-monitoraggio su un campione della popolazione esposta. Rapporto Arsenico 2014 (947.05 kB)
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