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Incidenza ed esiti dell’infezione da SARS-CoV-2 negli anziani affetti da demenza PDF Stampa E-mail

puzzle-g32eb6febe 1280Il DEP Lazio ha condotto uno studio con l’obiettivo di valutare l'incidenza dell'infezione da SARS-CoV-2 e della mortalità correlata a COVID-19 in una coorte di pazienti anziani affetti demenza residenti nella Regione Lazio, indagando anche i fattori predittivi di infezione e mortalità.

Per farlo sono state utilizzate informazioni provenienti da database amministrativi e dal sistema di sorveglianza delle infezioni da SARS-CoV-2, arruolando pazienti di età ≥65 con demenza, nel periodo 31 dicembre-28 febbraio 2021.
Sono stati calcolati il rischio cumulativo di infezione e di morte entro 60 giorni dall'inizio dell'infezione e i rapporti di incidenza (SIR) e mortalità (SMR) standardizzati per età.

Tra i 37.729 pazienti affetti da demenza, 2.548 avevano una diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, con un rischio grezzo di infezione del 6,7%. È stato osservato un aumento del rischio di infezione sia nelle donne che negli uomini. Polmonite, malattie cerebrovascolari ed ematiche, frattura del femore, ansia, uso di antipsicotici e antitrombotici sono stati associati a un aumento del rischio di infezione. Il rischio grezzo di morte è stato del 31,0%, gli SMR 2,32 per gli uomini e 2,82 per le donne. I fattori associati alla mortalità includevano: sesso maschile, età ≥85 anni, sintomi alla diagnosi, trattamento con antipsicotici e antibiotici sistemici.

Questi risultati sottolineano la necessità di un monitoraggio attento e personalizzato dei pazienti affetti da demenza per ridurre l'impatto della COVID-19 su questa fragile popolazione.

Clicca qui per il link della pubblicazione.

 



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